Teotihuacan luogo degli Dei – Inizia con questo articolo un percorso, un’indagine che scava ed indaga nei segreti dei Maya, degli Aztechi, dei Toltechi e degli Olmechi, ovvero delle civiltà pre-colombiane, che tanto fascino e tanto mistero trasmettono ancora oggi. Motivo di tale ricerca, non è semplicemente quello di descrivere queste antiche culture, cosa che un esperto archeologo o studioso saprebbe fare certamente meglio di me. Il mio intento, invece, è quello di utilizzare il metodo deduttivo, per avvalorare la tesi secondo la quale tali civiltà chiamavano “dèi”, ciò che oggigiorno definiremmo “extraterrestri”. Per far ciò, mi servirò di studi recenti e non, inseriti e sviluppati in discorsi tematici, atti a documentare e comprovare che quelle antiche civiltà abbiano realmente avuto contatti con popoli provenienti da altri mondi, da altri pianeti.
Partiamo allora dall’analisi della città di Teotihuacan, centro rituale a 65 chilometri a nord di Città del Messico, il cui nome significa “luogo degli dèi”.
Le datazioni al radiocarbonio, fanno risalire la città al 1474 a.C., contrastando quindi l’usuale datazione che la colloca intorno al 200 a.C. Tra l’altro, le leggende azteche, che attribuiscono la costruzione della città agli dèi, confermano proprio la data del 1400 a.C.
Chi furono i costruttori di tale magnifica città?
Volendo escludere a priori la mano degli “dèi”, dobbiamo certamente accantonare l’ipotesi, la più accreditata fino a qualche tempo fa, che i costruttori di Teotihuacan fossero i Toltechi, i quali si insediarono nel centro più tardi.
Da escludere altresì i Maya, i quali apparvero intorno al 1200 a.C., in territori assai più meridionali. E, tra l’altro, lo stile delle piramidi di Teotihuacan è del tutto diverso da qualsiasi cosa i Maya abbiano costruito. La data del 1400 a.C. si inserisce nel periodo in cui gli Olmechi, misteriosa popolazione apparsa nell’America Centrale intorno al 1500 a.C. costruirono diversi centri rituali in varie parti del Messico. Ed è quindi molto più probabile attribuire la costruzione della città di Teotihuacan agli Olmechi.
Struttura di Teotihuacan
Teotihuacan comprende le imponenti piramidi del Sole e della Luna, rinvenute sotto cumuli di terra. Esse fanno parte di una maestosa costruzione, dall’aspetto incredibilmente moderno, che comprende anche il Viale dei Morti, diversi tempietti ed altre strutture, più un quadrangolo denominato “Ciudadela”, all’interno del quale vi è il tempio del dio serpente alato: la Piramide di Quetzalcoatl. Si ipotizza che nella parte opposta alla Ciudadela, a specchio, vi fosse un altro quadrangolo simile, con funzione amministrativo-commerciale.
Caratteristiche peculiari della città
Lo schema urbanistico di Teotihuacan era stato attentamente progettato.
Tale asse nord-sud si estende per 8 chilometri ed è perfettamente dritto, una cosa abbastanza difficile per quei tempi. L’altro asse est-ovest, prevedeva quello che va dall’ipotetico quadrangolo amministrativo a quello della Ciudadela. La tesi del secondo quadrangolo è stata avvalorata dalla presenza di canali artificiali che hanno deviato il fiume San Juan, il quale scorreva sulla vallata.
Si denota, quindi, una struttura ben definita, un orientamento studiato e non casuale. Ragion per cui, i costruttori di Teotihuacan non erano solo abilissimi architetti, ma anche profondi conoscitori della matematica e dell’astronomia. Perché parlo anche di astronomia?
Altro dettaglio, forse più importante, è l’inclinazione verso sud-ovest di 15°e mezzo dei due assi. Questa inclinazione, definita “orientamento sacro”, corrisponde al passaggio del Sole allo Zenith dell’osservatore, il che avviene due volte l’anno, quando il sole sembra muoversi da nord a sud e viceversa.
Ai più attenti studiosi, questo orientamento non è nuovo, ma è presente in un’altra formazione di piramidi: quelle di Giza.
L’orientamento delle 3 piramidi di Giza corrisponde, come le 3 piramidi di Teotihuacan, all’orientamento della cintura di Orione. Altro dettaglio, quest’ultimo, che crea un’affascinante correlazione con gli dèi, con quegli esseri ai quali gli abitanti di questi antichi centri religiosi e culturali si rivolgevano. E’ solo una strana coincidenza che Giza sia simile in questo a Teotihuacan? Perché tale inclinazione? Cosa c’entra Orione? Andiamo avanti nella nostra indagine.
Similitudini tra Giza e Teotihuacan
Ed in effetti, non è soltanto “l’orientamento sacro” che unisce i due centri. Lontanissimi l’uno dall’altro, essi presentano tra di loro incredibili analogie.
Vediamo quali.
Altro particolare strabiliante: la Seconda piramide di Giza è più bassa della Grande piramide, eppure la loro cima sono alla stessa altezza a livello del mare. Così a Teotihuacan, la piramide della Luna, più piccola di quella del Sole, si trova su un terreno più alto, in modo tale che le loro cime si trovino alla stessa altezza. Un particolare troppo evidente per essere una coincidenza. E’ possibile che chi ha costruito le piramidi di Teotihuacan conoscesse perfettamente quelle egiziane?
Se ci fosse qualche dubbio, sfatiamolo totalmente: la Grande piramide di Giza e la piramide del Sole hanno la stessa base. E non solo: la Grande Piramide di Giza ha esattamente il doppio perimetro della piramide del Sole di Teotihuacan! Com’è possibile? In entrambi i casi, si dà per scontato che si dovesse conoscere il Pi greco, ed ovviamente tra le due popolazioni, forse i popoli del Mesoamerica non lo conoscevano. Ma non finisce qui: nella piramide del Sole esiste, come nelle piramidi egiziane, un sottopassaggio. Scoperta fatta di recente, nel 1971.
Si deduce che, tralasciando le differenze nella struttura estetica delle piramidi (a differenza delle piramidi di Giza, quelle di Teotihuacan sono a “terrazza”), entrambe le strutture sembrano avere fin troppo in comune! E quindi? Dovremmo supporre che gli Olmechi, ovvero i costruttori di Teotihuacan, conoscessero anche Giza? L’ipotesi dell’esistenza di Atlantide, potrebbe avvalorare questa tesi, ma magari Atlantide non è mai esistita oppure non ha nessuna influenza riguardo a queste strane coincidenze.
Ed allora chi ha costruito Teotihuacan? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
La Mica: l’oro degli dèi
Un’altra strana scoperta è stata associata alla Piramide del Sole. Difatti, al di sotto di essa, sono stati rinvenuti alcuni tunnel sotterranei collegati tra loro, che partono dalla piramide e proseguono per il Viale dei Morti. La pavimentazione di tali camere sotterranee era fatta di un particolare minerale, la mica, un tipo di silicato che oggigiorno si utilizza nella tecnologia nucleare e spaziale, isolante e molto resistente al calore. In particolar modo, la mica ritrovata a Teotihuacan si trova soltanto in Brasile, a 4800 chilometri di distanza. Come hanno fatto i costruttori della città a trasportare quintali e quintali di tale minerale per un simile tragitto? E a che cosa sarebbe servito loro?
Enormi quantità di mica sono state ritrovate in una camera segreta ritrovata sotto la Piramide del Sole. E proseguendo sotto i tunnel del Viale dei Morti. Potrebbe essere che questa sorta di miniera di mica producesse energia, con l’ausilio di un qualche strano congegno? Una centrale elettrica, quindi, che conduceva energia alle altre piramidi?
Forse un’altra analogia con le piramidi di Giza, per cui queste piramidi potrebbero essere degli immensi generatori, in grado di produrre delle micro-onde e capaci di inviare un raggio verso un satellite (vedi sotto foto del tempio di Kukulkan) o di dare energia a navicelle spaziali.
Oppure la mica potrebbe essere usata con funzione di protezione. Questa teoria può trovare sostegno nell’utilizzo che ne fa la NASA per l’ingegneria spaziale. Il minerale è usato, ad esempio, negli shuttle come isolante, per l’elevato calore che si genera nei viaggi di rientro. Potremmo pensare che le piramidi di Giza e Teotihuacan utilizzassero la mica per uno scopo simile, cioè per proteggersi dalle radiazioni, generate durante la partenza e l’atterraggio di velivoli extraterrestri.
E’ possibile che ci stiamo avvicinando alla verità, cioè che davvero Teotihuacan fosse il luogo degli dèi, ovvero degli extraterrestri, che utilizzarono la mica per le loro navicelle?
Fatto sta che Teotihuacan parla di dèi, di dèi provenienti dal cielo, esseri alati… qualcosa di straordinario in quel luogo deve necessariamente esistere.
Paola Tascione