L’origine terrestre degli E.T.

I dinosauri sono vissuti per 200 milioni di anni e, 65 milioni di anni fa, si sono estinti; probabilmente a causa dell’impatto di un asteroide. L’uomo invece in pochissime migliaia di anni sarebbe passato dal vivere a 4 zampe, a conservare milioni di informazioni in micro schede digitali. Secondo l‘ evoluzione naturale, a maggior ragione, i dinosauri si sarebbero dovuti evolvere in qualche altra forma. La razza umanoide di cui parliamo, è andata talmente avanti con l’evoluzione, fino ad arrivare a fare viaggi interstellari e passare da una dimensione all’altra. Addirittura, è riuscita a conservare la propria coscienza in supporti tecnologici, diventando di fatto, esseri di luce ed immortali. Hanno sperimentato la creazione terraformando altri pianeti e intervenendo successivamente (con operazioni di ingegneria genetica) sulle creature nate in quei mondi e anche nel nostro, dando un colpo di acceleratore sull’evoluzione dell’homo sapiens. Meglio conosciuti nel campo ufologico come Rettiliani, i diretti discendenti dei dinosauri vivrebbero nella terra cava, fatto non del tutto illogico considerando terremoti, tsunami, asteroidi, meteore, tempeste solari, uragani ecc. Una civiltà avanzata, sceglierebbe di proposito di vivere nel sottosuolo.

I Rettiliani sono esseri molto forti, robusti, di grande intelligenza e hanno capacità extrasensoriali molto sviluppate. Sono mutaforma e possono passare dallo stato energetico a quello materiale. I Rettiliani, stando ad alcuni, sono conosciuti fin dall’inizio della civiltà e non è un caso che tutte le culture del mondo parlino di divinità di grande saggezza e potenza con l’aspetto di rettili. Il serpente è il simbolo più antico e diffuso nel contesto mitologico. Nella bibbia rappresenta il diavolo tentatore. Nei miti sumeri, il serpente era il simbolo di Enki (Dio della sapienza e della creazione, padre dell’umanità) che rappresentava un serpente con una doppia ellisse simile alla doppia elica del DNA ed è ancora oggi il simbolo della medicina. Enki veniva raffigurato metà uomo e metà serpente. Sempre in mesopotamia, le culture Ubaid e Halaf, scolpirono figure uomo–rettile più di 7000 anni fa, figure queste, legate alla saggezza e alla fertilità.

Nei Veda (miti indu‘) si parla dei Naga: esseri divini uomo- rettile, mutaforma e molto volubili (se infastiditi causavano malattie e morte). Il Mahabharata menziona 7 inferi; regni sotterranei dei Naga, dove sono custoditi tutti i segreti dell’umanità. In Cina il Dio creatore era Nakua, la Dea serpente, mentre in Giappone c’erano gli imperatori Drago. Le culture aborigene affermavano di discendere da una razza uomo–rettile, mentre, in Africa, i Dogon dal Dio Amma, uomo–rettile e, in Sudafrica, invece si credeva nei Chitauri, esseri rettiliani. Gli antichi egizi adoravano molte divinità ibride, tra cui il Dio Sobek, raffigurato come un uomo con la testa di coccodrillo. In medio oriente, ancora ogg, si tramanda la leggenda dei Jinn, uomini serpenti o dragoni. Nell‘ antica Grecia i serpenti erano i servitori dei Titani o dei Giganti. Nelle Americhe precolombiane, Maya ed Aztechi adoravano il Dio Quetzalcoatl (il serpente piumato, Dio della saggezza, della vita e della morte, che divorava uomini) e la Dea Coatlicue, madre degli Dei. Nell’America centrale si adorava il Dio Drago Kukulkan e gli indiani Hopi i Katchinas, popolo delle stelle con l’aspetto di uccelli.

Come si può constatare, tutte le culture del mondo raccontano di un contatto con esseri Rettiliani. Come si può negare una connessione con questi esseri e la loro esistenza? Nel nostro cervello esiste un area chiamata rettiliana ed è la parte più antica e, guarda caso è diffusa in tutti i rettili. Adibita alla sopravvivenza, all’accoppiamento sessuale, alla competizione e alla violenza, è la parte primitiva del nostro cervello che nel caso prevalesse sulle altre, saremmo dei soggetti poco empatici e molto malvagi. La scienza, in fondo, non ha ancora dato certezze sulle nostre origini e la discendenza rettiliana dei dinosauri è un ipotesi plausibile. Credo, sia tutta una questione evolutiva. Gli antichi Dei, hanno dato una spinta alla nostra specie cambiando il corso della nostra evoluzione, mettendo a rischio quella dell’intero universo, ed è questo, per me, il vero peccato originale. Noi possiamo essere i progenitori degli Dei futuri ma, se non impariamo a gestire la conoscenza, a usare la tecnologia a fin di bene, ad armonizzare il male con l’intelletto e, cosa più importante, a saper rispettare il prossimo e tutto ciò che ci circonda, i nostri discendenti saranno semplicemente dei cavernicoli!!
Articolo a cura del socio ricercatore del CUFOM: Giuseppe Corcione
