Articolo a cura di Stefano Saraceni, socio CUFOM di Roma. Anomalie sulla superficie di Marte – Marte: da qualche anno ormai se ne parla sempre più insistentemente. Diverse agenzie spaziali di tutto il mondo hanno messo in cantiere programmi per raggiungerlo. Visionari con montagne di denaro a disposizione stanno lavorando su progetti più o meno realisticamente realizzabili, per raggiungere, colonizzare, terraformare il nostro “vicino di casa”. Astronomi e scienziati ne studiano atmosfera, struttura, clima. Rover automatici (o quasi) percorrono chilometri sulla sua superficie, fotografandone ogni dettaglio, regalandoci fotografie molto spettacolari insieme a molti spunti di discussione. E infine arriviamo noi, appassionati, ufologi e ricercatori che, se siamo fortunati ci definiscono complottisti. Non di rado siamo derisi e guardati con scherno da scienziati e mass media. Ma è proprio da quest’ultima categoria che stanno arrivando le notizie più interessanti e cariche di fascino.
CUFOM. Anomalie sulla superficie di Marte
Non c’è giorno che non venga pubblicata una notizia, una fotografia o uno studio che metta in dubbio quello che sappiamo (o crediamo di sapere) sul pianeta rosso. Ed in questo articolo vorrei pubblicare un personalissima raccolta, in continuo aggiornamento, di quelle che definisco le “anomalie” più interessanti. Si tratta di dettagli di fotografie scattate dai rover NASA su Marte, che riprendono oggetti di forma dall’apparenza artificiale. Naturalmente si potrebbe trattare di semplice pareidolia, ma alcuni di questi oggetti sembrano talmente poco naturali, da insinuare, quanto meno, un ragionevole dubbio in una mente curiosa ed aperta. Una precisazione è d’obbligo: nelle varie fotografie proposte non è semplice poter valutare le dimensioni degli oggetti presentati per cui, eccetto casi isolati, essi potrebbero avere dimensioni molto diverse da quelle che lo stesso oggetto ha sulla Terra. Ad esempio quello che nella “anomalia #6” sembra un animaletto grande come un topino, potrebbe avere le dimensioni di una utilitaria. Per i più curiosi rimango a disposizione per fornire, a chi volesse, i link delle fotografie originali NASA.
Anomalia #1
CUFOM. “La conchiglia”
Un autoscatto di Curiosity alle sue ruote ha immortalato questo oggetto particolare (almeno su Marte), dalla forma molto comune sul nostro pianeta, che sembra una vera e propria conchiglia fossile. Nel dettaglio ingrandito se ne può intuire la spirale senza bisogno di nessuna elaborazione o applicazione di filtri.
Anomalia #2
CUFOM. “La scarpa”
Da questa fotografia non è possibile poter accertare l’origine artificiale del minerale, ma le linee molto regolari, un apparente incavo centrale, un estremo appuntito e ben definito, lasciano spazio ad un ragionevole dubbio sulla sua effettiva origine naturale.
Anomalia #3
CUFOM. “La tartaruga e la testa”
Altre due rocce bizzarre riprese dai rover NASA sulla superficie di Marte. Nel primo riquadro è possibile vedere un cranio semisepolto. E’ possibile distinguere chiaramente la parte superiore della testa, le orbite oculari e i lineamenti ben definiti di quello che sembra un naso. Naturalmente la pareidolia è sempre dietro l’angolo per cui tutto è da dimostrare.
Nel secondo riquadro sembra invece di vedere il carapace di un qualche animale simile ad una tartaruga. Interessante notare che la parte inferiore di quello che sembra un guscio segue una linea ondulata abbastanza regolare. E’ inoltre evidente la serie di linee parallele che percorrono la quasi totalità della sua superficie.
Anomalia #4
CUFOM. “La piramide sepolta”
Una delle fotografie più interessanti ricavate dalle immagini presenti nei server dell’agenzia spaziale USA. Nel pendio ripreso da uno dei lander statunitensi presenti si Marte si può vedere chiaramente quella che sembra una piramide (o la punta di una struttura piramidale semisepolta). Quello che lascia senza parole è la linearità e regolarità di forme e superfici dell’oggetto, che fanno pensare a strutture di origine artificiale.
Anomalia #5
CUFOM. “L’uovo”
Altro impressionante oggetto ripreso sul pianeta rosso. Un vaso rotto piuttosto che i resti di un uovo schiuso; possono essere date molte interpretazioni circa questa roccia, ma quello che salta all’occhio è l’evidente “buco” che lascia intendere che si possa non trattare di un semplice “sasso” marziano.
Anomalia #6
CUFOM. “Il roditore”
Anche se la pareidolia è sempre dietro l’angolo, questa fotografia lascia a bocca aperta. Sembra di vedere un roditore terrestre. Ben visibile la “zampetta” anteriore e l’occhio destro.
Anomalia #7
CUFOM. “La cupola”
Questa è una delle fotografie che più hanno scatenato la fantasia degli appassionati, generando una immensa serie di commenti, soprattutto in rete.
In cima ad una collina i robot NASA hanno ripreso questa struttura particolarmente affascinante. La forma molto regolare, la superficie riflettente e la presenza di una seconda struttura più piccola sulla destra sembrano evidenti segni non solo di presenza di vita ma anche di una forma di civiltà avanzata su Marte.
Anomalia #8
CUFOM. “Il coccio”
Ennesimo oggetto dalla forma apparentemente non naturale. In questa immagine è stato ripresa una roccia che da l’impressione di essere parte dei resti di un vaso o di un uovo. E’ la seconda immagine NASA che riprende un oggetto di questa particolare conformazione.
Anomalia #9
CUFOM. “La roccia bucata”
Quello che ha attirato la mia attenzione in questa fotografia non è tanto la forma della roccia quanto il “buco” che la attraversa. Di una regolarità impressionante, è stata visionata da un geologo dell’Università “La Sapienza” di Roma che ne ha però ipotizzato l’origine naturale. Secondo lo studioso, il foro potrebbe essersi formato a causa dell’azione dell’acqua che, come ormai è stato confermato, ha scorso sul pianeta rosso per centinaia di milioni di anni.
Anomalia #10
CUFOM. “Il cubo”
In questa immagine è stato fotografato l’ennesimo oggetto dalle forme apparentemente artificiali. Un cubo ben definito, leggermente inclinato su un lato, la cui forma contrasta con l’ambiente circostante, invece molto “naturale”.
Anomalia #11
CUFOM. “Lo scheletro”
Altra impressionante immagine ripresa su Marte. In questo caso è ben visibile quello che sembra un fossile di uno scheletro di un umanoide. Chiaramente distinguibili sono il cranio, le ossa di braccia e gambe e un accenno di colonna vertebrale. Vista la sua peculiarità, la fotografia è stata mostrata a due professori insegnanti presso l’Università “La Sapienza” di Roma, nelle facoltà di geologia ed antropologia. Nonostante a loro opinione la formazione è molto probabilmente di origine naturale, non hanno escluso del tutto l’ipotesi di una origine biologica dei resti.
Per completezza di informazione riporto il testo della email di risposta del Prof. Maurizio Delmonte al mio quesito:
“… i miei colleghi concordano con la mia ipotesi: al 99% si tratta di una roccia (probabilmente arenaria) fratturata, venata da materiale cementante più resistente all’erosione (quarzo?) rimasto in rilievo per erosione selettiva.
Come me, nessuno dei due esclude del tutto l’ipotesi, sia pure remota, che si tratti di un fossile. Per averne la certezza bisognerebbe andare su Marte…”
Anomalia #12
CUFOM. “L’oggetto sospeso”
Sappiamo benissimo che il cervello umano molto spesso può ingannare i nostri sensi lasciandoci vedere cose che non esistono. E non parlo solamente di pareidolia ma di vere e proprie illusioni ottiche. Fatta questa premessa, la foto sopra indicata non può non lasciarci a bocca aperta. Una roccia che sembra letteralmente sospesa a mezz’aria con tanto di ombra sottostante. Vero è che un tale fenomeno non è spiegabile facilmente seguendo i rigidi canoni della fisica ma è altrettanto vero che, seppur nostro vicino di casa, Marte è pur sempre un pianeta alieno e quindi per definizione non necessariamente simile al nostro.
CUFOM. Altre anomalie
Infine una serie di fotografie in cui vengono ritratti oggetti particolarmente interessanti. Seppure non siano identificabili come sicuramente artificiali, le loro forme e peculiarità non possono non lasciare un ragionevole dubbio circa l’origine naturale degli stessi.
A questo link è possibile recuperare i collegamenti alle fotografie ufficiali NASA degli oggetti inquadrati di seguito.
CUFOM. SAVONA 12 NOVEMBRE. OSPITI PRESTIGIOSI. CONVEGNO ORGANIZZATO DA ANGELO MAGGIONI E C.UFO.M. – Un grande evento a Savona sabato 12 novembre 2016, dove per la prima volta vi saranno diverse anime dell’ufologia italiana, con ben tre esponenti del C.UFO.M. e cioè il nostro presidente dr. Angelo Carannante, il presidente onorario ing. Ennio piccaluga ed il nostro investigatore Angelo Maggioni anima dell’evento. Non a caso il titolo è “Primo Convegno Ufologico Unificato” .
CUFOM. SAVONA. SABATO 12 NOVEMBRE. OSPITI PRESTIGIOSI. CONVEGNO ORGANIZZATO DA ANGELO MAGGIONI E C.UFO.M.
Ospiti del C.UFO.M. e di Angelo Maggioni, in questo evento patrocinato della Città di Savona, saranno Pablo Ayo direttamente da Mistero celebre programma di Italia 1, Alfredo Benni del CUN (Centro Ufologico Nazionale), Maurizio Baiata noto ufologo. Con questa iniziativa il C.UFO.M. cerca di intraprendere una progressiva opera di pacificazione e riconciliazione in questa litigiosa ufologia nazionale.
L’ingresso è gratuito e la manifestazione si dipanerà per tutta la giornata. Probabilmente vi saranno grosse sorprese per cui si consiglia di raggiungere per tempo e numerosi la sala Rossa del Comune di Savona in Corso Italia n. 19 in Piazza Sisto, a 5 minuti dalla stazione ferroviaria ed a 7 minuti dall’autostrada. Inizio dei lavori ore 9,30, pausa pranzo a metà giornata e conclusione alle ore 18,30. Ennio Piccaluga presenterà il suo nuovo libro Ritorno su Lahmu che tanto successo sta avendo, mentre Angelo Carannante parlerà dell’introduzione da lui curata all’opera ma anche di importanti dichiarazioni di uomini pubblici di alto livello in merito agli alieni.. I due ricercatori mostreranno alcune sconcertanti ed inquietanti “anomalie” del Pianeta Rosso sul quale probabilmente c’è stata e, forse, c’è ancora vita intelligente. Le immagini saranno straordinarie. Altri prestigiosi ospiti Alfredo Benni con il suo libro “Codici Profetici”, Maurizio Baiata “Gli alieni mi hanno salvato la vita” e Pablo Ayo “Inchiesta Ufo”. Vi consigliamo, lo ribadiamo, di accorrere per tempo nella sala convegni. Ci sarà grande affluenza, c’è da scommetterci.
CUFOM – C.UFO.M. MAGAZINE N. 3. FINALMENTE!
C.UFO.M Magazine n°3 17.34 MB
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Chi volesse prenotare “Ritorno su Lahmu”, si può rivolgere all’ing. Ennio Piccaluga scrivendo al seguente indirizzo: piccalugaennio@gmail.com. Ricordiamo che l’introduzione del libro, molto intrigante e corposa, è del nostro Presidente Angelo Carannante. Inoltre nel lavoro c’è il contributo del professore universitario Emilio Spedicato. Quindi opera di altissimo livello e intrigante, con immagini mozzafiato. Avrà un formato di un volume da biblioteca e sarà vostro a modico prezzo. Sul pianeta Marte non c’è vita? E chi l’ha detto? Avrete delle sorprese straordinarie. Le prove definitive di vita sul Pianeta Rosso? Non ci sbilanciamo…toccherete con mano una realtà sconvolgente!
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Qui, nella foto a sinistra il dr. Angelo Carannante, Presidente del C.UFO.M. alias Centro Ufologico Mediterraneo, molto spesso in TV nazionali e sui media. E’ stato su Rai Uno, Rai Due, Italia 1 a Mistero più di una volta, Canale 5 ed altre tv e radio. Ha scritto per varie riviste a tema ufo come Area di Confine, Mistero, XTime, Il Giornale dei Misteri. Del Notiziario gratuito ufficiale del Centro Ufologico Mediterraneo chiamato C.UFO.M. Magazine, insieme all’ing. Ennio Piccaluga, è il principale artefice.
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Qui a sinistra l’ing. Ennio Piccaluga anche lui molto conosciuto in ambito nazionale. Famosa la sua partecipazione a Voyager insieme a Margherita Hack. Autore del best seller “Ossimoro Marte”, di cui si sono vendute migliaia di copie ed ancora disponibile, che ha rivelato sconvolgenti realtà del suolo di Marte con artefatti inquietanti. E’ stato direttore della celebre rivista “Are di Confine” a tema ufo, probabilmente la migliore della storia in Italia del suo genere. Davvero splendida.
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“L’opinione” dei nostri due big: a destra il dr. Angelo Carannante ed a sinistra l’ing. Ennio Piccaluga.
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