Atterrare su un asteroide, studiarlo e fare ritorno dopo avervi lasciato della strumentazione è una missione molto più fattibile di un atterraggio su Marte, per cui non è da escludere che nel prossimo decennio le agenzie spaziali programmino una o più visite con astronauti su alcuni di questi interessanti corpi celesti.
mmagine 1 – La sonda dell’ESA Rosetta
n certi casi sarebbe addirittura possibile la creazione di una base permanente con cui effettuare studi di grande interesse mentre l’asteroide viaggia nelle profondità del cosmo. E’ possibile che qualcuno, oltre l’uomo, girovagando nel nostro sistema solare, vi sia atterrato lasciando delle tracce?
Immagine 2 – l’asteroide Itokawa
Di certo, sull’asteroide Eros433, in alcune foto inviate a terra dalla sonda NASA denominata NEAR, pare che qualcuno abbia lasciato degli oggetti che hanno tutta l’aria di una stazione di rilevamento.
Immagine 3 – manufatti tecnologici su eros 433
Sembra però che su qualche altro frammento spaziale possa esserci molto più di una semplice stazione di rilevamento: ne parla il nostro presidente onorario Ennio Piccaluga su un articolo pubblicato sul numero 498 di Ottobre 2013 de IL GIORNALE DEI MISTERI diretto da Francesca Vajro, una delle poche riviste che si interessa anche della tematica ufologica e che non dovrebbe mancare nella libreria di chi è appassionato delle tematiche legate al mistero.
Se non la trovate dal giornalaio, potete sempre scrivere all’Editore I LIBRI DEL CASATO per richiedere questo interessante numero.